
Il paesaggio della Val d’Orcia è caratterizzato da uno spettacolo senza sosta di rilievi collinari. La strada statale Cassia segna soltanto il percorso medievale che si sposta tra Firenze e Bolsena, in provincia di Viterbo, da 20 a 35 chilometri più a occidente dell’originale tracciato romano: lungo il percorso possiamo ammirare i centri principali di San Quirico, Castiglione, Radicofani, e sul diverticolo per la Valdichiana, Pienza e Montepulciano.
È proprio con la grande strada che collegava Roma al Nord d’Italia e ai paesi d’Oltralpe – per questo motivo fu chiamata Francigena – che il sistema insediativo della valle si incrementò decisamente intorno al X-XI secolo, epoca storica in cui l’affermarsi della feudalità portò alla organizzazione di un sistema di castelli e fortilizi. La storia si sposa con l’ambiente caratterizzando il percorso della visita: i paesaggi si perdono nelle testimonianze storiche della Val d’Orcia.
Dalla storica strada, percorsa già nel 1093 da Sigeric, arcivescovo di Canterbury, affiora con generosa evidenza il suo massicciato dal suolo, spiegando il motivo di tante architetture oggi apparentemente sparse a caso sulle colline: pensiamo al complesso sistema delle pievi e dei castelli, ai borghi un tempo fulgidi e oggi ridotti a sparute frazioni.
A Siena del resto (la Sena etrusca, la Saena Julia romana, la Siena longobarda) i luoghi della storia si intrecciano lungo un percorso di tre millenni.
Questo fascino, che emerge quando visitiamo questi luoghi, lascia un’alea di mistero che caratterizza il nostro itinerario nella Val d’Orcia.
È bene ricordare come il frequente transito di uomini e di merci lungo la strada principale, ha fatto sì che alcuni dei centri abitati assumessero un particolare peso all’interviabilità per la Valdichiana.
A questo punto appare evidente l’interesse al controllo di questa valle da parte della Repubblica di Siena.
L’espansione senese in Valdichiana può dirsi conclusa nel XV secolo; l’epoca coincide con una diversa sistemazione della viabilità e dei centri urbani. La Repubblica si impegnò a realizzare il ponte sull’Orcia, tra Bagno Vignoni e Rocca d’Orcia; rese definitivo lo spostamento del tracciato della via romana dalla valle del Paglia in direzione di Radicofani, che con la sua Rocca avrebbe meglio garantito il controllo; provvide di nuove fortificazioni tutti i centri della valle.
Dopo la metà del Cinquecento, entrata nell’orbita fiorentina insieme ai domini senesi, la Val d’Orcia conserva un valore solo come area agricola; in concomitanza con i lavori di bonifica della Valdichiana la viabilità da San Quirico per Pienza – Montepulciano e Chiusi viene ad assumere un ruolo determinante. Ruolo che la crescita recente di Chianciano Terme ha ribadito.
Francesco Fravolini