Santa Fiora Ospitalità diffusa è un progetto che si propone di contrastare lo spopolamento del comune di Santa Fiora, in Toscana, più precisamente sul Monte Amiata. L’idea, mutuata da un’analoga esperienza trentina, mette a sistema un nucleo di seconde case, destinandole a chi desidera fare esperienza in paese. Il progetto è cominciato in piena pandemia, con alcuni coraggiosi proprietari che hanno fatto da capofila ed oggi conta più di venti case aderenti.
Vivere alcuni giorni in una casa in paese, non è solo cercare un alloggio che ci ospiti per qualche giorno, è entrare nella vita, nelle storie di una famiglia, di un borgo. Ogni casa racconta una storia, chi l’ha abitata prima, perché era stata lasciata vuota, come è tornata a nuova vita. Significa provare il piacere dei non essere un ospite, ma un paesano, per qualche giorno.
Alcune case raccontano di famiglie numerose e vacanze degli anni ’70, quelle con le ginocchia sbucciate. e i pantaloni sempre corti. Altre sono frutto di amorevoli e attente ristrutturazioni, ma ogni proprietario la apre e la concede come mettendo a nudo una parte di se.
Ma questa esperienza è il tentativo concreto di riportare più vita nei borghi, case che sarebbero state vuote e non gestite, diventano, anche se piccola, una fonte di reddito per i proprietari, che non pensano più a disfarsene, ma semmai ad investirci.
E così un paese intero può mettersi a disposizione dei “forestieri”, come si chiamavo quassù in montagna, i turisti, o i viaggiatori.
Sarebbe bellissimo che qualcuno si innamorasse e decidesse di restare, di cambiare vita, perché possiamo affermare senza paura di essere smentiti, che il nostro più grande tesoro è l’umanità.
Senza scivolare in retoriche a buon mercato, nessuno può smentire che la qualità umana di un piccolo paese di montagna, è infinitamente superiore a qualunque qualità della vita di una grande città. Ne sono una semplice dimostrazione le notti tra il Natale e l’ultimo dell’anno, in cui i sacri fuochi del solstizio d’inverno, illuminano le notti della montagna sacra agli Etruschi.
E nessuno può rimanere indifferente di fronte al brulicare di interi paesi, generazioni a braccetto, che si uniscono per salutare la vita e brindare alla fortuna di volersi bene. E allora la prossima volta che avete voglia di sentire qualcosa di vero, andate in un piccolo paese di montagna, scegliete una casa dell’ospitalità diffusa, e per qualche giorno sarete liberi di essere…uno di noi.
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