Il monte Amiata offre molte possibilità di intrattenimento per gli amanti dello sport a stretto contatto con la natura. Da una semplice passeggiata nei boschi sino al downhill, considerando anche il mountain biking e il trail running. Molti personaggi famosi esprimono una certa passione per la montagna toscana e lo sport; basti pensare a Jovanotti il quale ha raggiunto più volte la vetta Amiata in bicicletta. Ma c’è uno sport che magari non viene considerato abbastanza perché poco conosciuto: l’arrampicata libera o free climbing su falesia, ossia su pareti rocciose in ambiente naturale.
Nella montagna vi sono molti tipi di roccia derivanti dall’attività dell’antico vulcano e alcuni di essi hanno formato, tra l’altro, delle pareti rocciose. La roccia trachitica permette agli sportivi di avere un buon feeling nella fase di arrampicata e, infatti, vi sono molti climbers che hanno dato riscontri positivi sulle falesie amiatine. Il climbing viene praticato assiduamente all’incirca da un decennio sull’Amiata, soprattutto nei mesi estivi e nelle mezze stagioni. Ultimamente, è cresciuto un certo interesse anche per il bouldering.
Nel bouldering si scalano delle pareti o dei sassi con una altezza di 3/4 metri senza imbracature. Vengono posti nel terreno dei materassini da protezione per attenuare una eventuale caduta. Nel climbing classico si hanno invece corde e imbracature che permettono una salita in sicurezza. Solitamente, il climber esperto “apre la via” per gli altri sportivi e, qualora la salita sia difficile, utilizza dei picchetti per facilitarla. Nelle falesie troviamo cavità e sporgenze naturali che permettono un movimento congruo allo sportivo.
Dove praticare Climbing sull’Amiata
Non si tratta di uno sport facile. Sia il bouldering che l’arrampicata hanno un certo livello di pericolosità e, ovviamente, il rocciatore deve essere allentato e accompagnato da persone esperte nel campo. Sull’Amiata vi sono molte rocce e pareti, non di grande altezza, dove può essere praticato il bouldering. L’arrampicata, invece, viene svolta solamente in alcuni luoghi precisi. Due di essi sono nel comune di Santa Fiora (Sasso Corbaio e Mura del Terraio) e due nel comune di Castel del Piano (Scalonaia e Tepolini).
C’è però un luogo particolare che è possibile intravedere quando un turista percorre al strada che collega Abbadia San Salvatore verso la vetta Amiata. Un famoso sasso sorveglia il passaggio dei turisti: il sasso di Dante. Questa roccia, caratteristica per la sua forma che ricorda il profilo del gran poeta, è anche un punto di ritrovo per gli appassionati di climbing. Oltre all’arrampicata di Dante, ve ne sono anche altre due nelle vicinanze: il Catarcione e Hollywood. La parete più alta nella zona raggiunge i 30 metri, la arrampicate avvengono in coppia, i rocciatori usano appigli naturali e, grazie alle differenti esposizioni delle falesie, è possibile scalare durante tutto l’anno.
Ovviamente, la maggior parte degli arrampicatori si riunisce in questo lembo di terra, sia per le molte vie di salita (all’incirca 100), sia per la bellezza e la sicurezza del luogo stesso. Non è comune poter affermare di aver scalato “Dante”. Ma c’è una particolare zona del monte Amiata, dove si riuniscono passione per lo sport, fatica, determinazione e voglia di raggiungere la vetta. Questa zona è immersa nella natura selvaggia e sempre accompagnata da un leggero soffio che allevia la salita dei climber: questo posto unico è il sasso di Dante.
Luca Sbrolli