Se amate camminare nella natura, se amate camminare anche per molti chilometri, se amate trascorrere una giornata nei boschi, l’anello del Monte Amiata è il percorso di trekking che fa per voi.
Indicato sulla cartina del CAI con il numero 601, l’anello, come dice la parola stessa, gira tutto intorno al monte Amiata ed ha una lunghezza di circa 29 km, con un dislivello positivo di circa 1350 metri. Potete partire da almeno 4 posti, che sono i luoghi in cui i sentieri dell’anello, incrociano le strade asfaltate dove potete lasciare i vostri mezzi di trasporto.
La cosa più semplice è partire da Abbadia San Salvatore, nella zona del laghetto verde, dove trovate anche un ampio parcheggio per le vostre auto.
Prima di partire
L’anello del Monte Amiata non attraversa paesi o località dove potete rifocillarvi, acquistare cibo o bevande, pertanto dovete partire con la scorta sufficiente di acqua e cibo per un cammino che dura dalle 6 alle 8 ore, in base al vostro grado di allenamento e alla durata delle pause che farete. La quantità di acqua necessaria dipende molto dalla stagione, in estate 4 litri a persona sono raccomandati. Scarpe tecniche, comode e bastoncini.
Consigliamo nelle giornate più corte, autunnali o invernali, di partire presto al mattino, per evitare di trovarsi al buio nella parte finale del percorso.
Nelle stagioni intermedie, primavera o autunno è consigliabile avere nello zaino un indumento in più, perchè si passa dai 900 metri di altitudine ai 1350 e la temperatura può scendere. Un K-Way per la pioggia è sempre raccomandato.
Partenza da Abbadia San Salvatore
Prima di scrivere questo articolo, noi dello staff lo abbiamo percorso, partendo proprio da Abbadia, zona laghetto verde che si trova poco sopra la vecchia miniera di mercurio.
Si percorre la strada sterrata che costeggia il vecchio caminetto della miniera, per poco più di 3km e quindi si gira a destra seguendo le indicazioni 601. Da li si sale per circa 3 km fino a giungere al bivio che porta al rifugio Capomacchia. Per il rifugio si gira a destra, per proseguire l’anello si continua dirito. Siamo circa al km 5 del percorso. Al km 6,2 incrociamo per la prima volta una strada asfaltata che porta alla vetta del Monte Amiata, la attraverseremo scendendo di qualche decina di metri per poi imboccare nuovamente sulla destra, il sentiero dell’anello. Da li inizia una discesa abbastanza difficile a causa del sentiero dissestato.
Dopo 1 km ci troviamo alla “Fonte delle Monache” un luogo dotato di tavoli dove poter fare una piccola pausa. Attraversiamo nuovamente la strada asfaltata e si prosegue fino ad incociare, circa al km 8, una strada sterrata che percorreremo per circa 4 km e che ci porta diritto al “Gatto d’oro” un hotel, adesso chiuso.
Siamo così arrivati al km 11, più di un terzo del percorso.
La salita
Da li inizia una salita non difficilissima ma impegnativa, che ci porta poco sotto il prato delle Macinaie. Siamo a quota 1300 metri e percorriamo il sentiero 601, fino a giungere alla “Madonna del Camicione“. Anche in questo punto troviamo un’area attrezzata per un riposo ed uno spuntino.
Si prosegue per altri 5 km, interamente dentro il bosco per giungere a Capovetra altro punto in cui possiamo lasciare la macchina, se vogliamo usarlo come punto di partenza. E abbiamo anche qui, un’area attrezzata per un break.
Siamo così giunti al km 19 del nostro percorso, altri 10 per terminare l’anello.
Ultima tappa
Nel percorrere gli ultimi km che ci porteranno al Bosco Impero, qualcuno potrà iniziare a sentire qualche dolorino alle gambe o alle piante dei piedi. E’ normale per chi non ha un buon allenamento, ma i panorami che attraversiamo e la bellezza del cambiamento del bosco, dai faggi, ai pini, ai castagni, ci faranno sentire meno la stanchezza. Arrivati al Bosco Impero, attraversiamo nuovamente la strada che da Abbadia San Salvatore porta alla vetta Amiata, con destinazione Catarcione.
Questo è un tratto difficile, un sentiero con molte pietre che, se coperte dalle foglie in autunno, può diventare un po’ insidioso. Non è lungo ed in meno di due km ci troviamo a Catarcione, con i sui secolari castagni.
Siamo quasi giunti a destinazione, costeggiamo la strada e una leggera salita, accompagnata da una ripida discesa, ci porteranno poco sotto la chiesa dell’Ermeta. Non è sul nostro percorso, dista solo 100 metri, vale una piccola visita e un riposino.
Dall’imbocco della strada dell’Ermeta si scende fino al laghetto verde ed il giro è completato, stanchi ma molto soddisfatti.