“Se il sasso scrocca, addio la Rocca”
Questo è il famoso detto popolare degli abitanti di Roccalbegna i quali sono consci della bellezza e, allo stesso tempo, della fragilità del loro piccolo borgo incastonato in una gemma pregiata. Gli spuntoni di roccia rammentati nel detto, sovrastano infatti il centro abitato e gli conferiscono una caratteristica unica.
Il piccolo paese si sviluppa alle pendici del Monte Labbro, in una posizione strategica, accerchiato dal fiume Albegna e da una natura incontaminata. Vi è però un problema derivante dalla instabilità del terreno e quindi, di conseguenza, la paura che il “sasso”, possa staccarsi e cadere rovinosamente sul borgo.
Come negli altri paesi sorti nella parte sud-est rispetto al Monte Amiata, anche a Roccalbegna c’è stata un’influenza molto forte da parte degli Aldobrandeschi che ne compresero immediatamente la rilevanza strategica. Furono però i senesi a sviluppare il cassero, che ha resistito sino ai giorni nostri grazie anche alle cure di alcuni castellani. Il paese è passato poi sotto il feudo degli Sforza e infine al vicario regio di Arcidosso.
L’attrazione principale del piccolo borgo è proprio il cosiddetto “sasso”. Negli spuntoni è stato infatti edificato il cassero il quale veniva usato maggiormente come punto di vedetta. Vi sono però anche altre strutture interessanti da visitare. La chiesa dei santi Pietro e Paolo è un bellissimo esempio di architettura romanico-gotica combinata con elementi barocchi. All’interno si trovano alcuni capolavori di Ambrogio Lorenzetti.
L’Oratorio del Crosifisso e la torre civica sono molto interessanti. Quest’ultima ha un aspetto sbilenco derivato proprio dai vari smottamenti del terreno. Il centro abitato possiede un anima propria contornata dalle molte viuzze suggestive tipiche dei borghi italiani.