Montelaterone è un paese nel comune di Arcidosso che sorge alle pendici dell’Amiata su un monte di arenaria che domina i fiumi Ente e Zancona e che accarezza le valli dell’Orcia. Un antico borgo dove il tempo sembra si sia fermato ad alcuni secoli fa.
Mura medioevali, strade strette e ripide, scalette e un labirinto di percorsi che potrebbero farvi perdere tra le varie reminiscenze storiche.
Data la rilevanza della posizione strategica del borgo, non c’è da stupirsi del ruolo da protagonista che Montelaterone ha giocato durante il medioevo. Furono i monaci
dell’abbazia di San Salvatore a far sorgere i primi edifici e “Castrum”, in modo tale da permettere ai contadini e boscaioli di avere un centro di riferimento e protezione.
I monaci si difesero dagli attacchi degli Aldobrandeschi, bramosi di ottenere quelle terre, ma non potettero nulla contro l’egemonia di Siena. Durante il “controllo” senese, il borgo aveva una economia fiorente. Furono creati una doppia cinta muraria e un Cassero (detto Roccaccia), in modo tale da avere una maggiore protezione possibile. Successivamente le terre passarono sotto in Granducato di Toscana e, infine, furono annesse al comune di Arcidosso sin dal 1776.
Cosa vedere a Montelaterone
Dal piccolo borgo si hanno delle viste mozzafiato sul monte Amiata e sulle valli circostanti, soprattutto se si raggiunge la vetta, dove si trovano i resti del Cassero. L’atmosfera del paese è ricca di storia e permette ai visitatori di viaggiare con la mente. Le strutture religiose più importanti all’interno del centro abitato sono: la Chiesa di San Clemente e la Cappella di Santa Lucia alle Stiacciaie.
C’è però un luogo che ha un aura di leggenda tra i boschi di Montelaterone e Arcidosso, si tratta della Pieve di Santa Maria a Lamula. Si narra che una mula, trasportando la statua della Madonna, si sia inginocchiata proprio nel punto in cui poi è sorta la Pieve stessa. Ancora oggi sarebbero visibili i segni delle ginocchia. La chiesa è stata costruita nel 837 dai monaci benedettini ma è stata successivamente ristrutturata con forme barocche nel tardo 1600.
Gli antichi splendori del medioevo sono però scomparsi e il centro storico è pressoché diventato un paese fantasma. Anche gli eventi sono stati ridotti durante il corso degli anni. Vi sono alcune gare sportive, festeggiamenti durante i giorni del Natale e un evento molto particolare: “Incanti Notturni”. Si tratta di un opera itinerante tra le viuzze del paese dove gli attori improvvisano seguendo il canovaccio. La storia cambia tutti gli anni e agli spettatori non è dato sapere il contenuto della “piece”, in modo tale da creare un maggiore interesse.
C’è però nel borgo la volontà, la voglia e le promesse fatte ai nonni o ai genitori defunti, che si sarebbe tentato di tutto per “salvare” il paese. E’ infatti nata la Cooperativa di Comunità “Il Borgo” che tenta di rilanciare il territorio, le persone e i luoghi in modo tale da ricreare un tessuto sociale oramai perso. Sono 8 le donne che hanno deciso di intraprendere questa avventura che speriamo riesca nel migliore dei modi.
Nel suo fascino e nella sua solitudine, Montelaterone controlla tutte le valli sottostanti consapevole del fatto che le favole nascono dalla volontà delle persone.